La chiesa di Santa Maria della Carità, pregevole esempio del barocco bresciano, più conosciuta come «chiesa del Buon Pastore» per la vicinanza con l’omonimo monastero abitato dalle suore di clausura fino al 1998 e oggi occupato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, fu edificata a partire dal 1640 su progetto dell'architetto Agostino Avanzo: il cantiere terminò nel 1655. Successivamente un nuovo edificio si sovrappose al precedente e la struttura subì importanti rifacimenti dal 1730.
La pianta dell’edificio è ottagonale con un asse principale favorito dall’allineamento dell'ingresso e del grande altare maggiore. Sulle pareti, diametralmente opposti e in linea ortogonale con l'asse centrale, si trovano i due altari laterali in legno, già presenti nella precedente chiesa e qui ricollocati.
Esternamente la facciata della chiesa è di genere tradizionale e non tradisce la conformazione ottagonale interna. Il colore dominante è l'ocra, che diventa giallo chiaro in corrispondenza delle lesene, che dividono la facciata in due ordini: lesene doriche su quello inferiore e corinzie su quello superiore. La muratura, a paramento unico con più di un metro di spessore, è costituita da elementi in pietra di calcare compatto di grandi dimensioni con interposto pietrame di piccola taglia, con lavorazione a spacco; l’apparecchiatura della muratura è irregolare, senza ricorsi e con vuoti distribuiti.
I danni del tempo e le precarie condizioni del tetto, testimoniati dalle profonde fessure fendenti gli spicchi della cupola e dalle importanti crepe visibili sugli affreschi interni, hanno reso necessario un intervento di consolidamento statico e restauro della Chiesa finanziato dalla Fondazione Cab-Istituto di cultura «Giovanni Folonari» d'intesa con la parrocchia della Cattedrale e affiancata dall'Associazione Amici della chiesa di Santa Maria della Carità, costituita per l'occasione.
L’intervento di consolidamento con l’applicazione della specifica tecnologia Bossong prevede la totale cerchiatura della cupola ottagonale attraverso l’inserimento di ancoraggi iniettati con calza, per una lunghezza di circa 10-14m; il posizionamento degli elementi consolidanti, alla quota di imposta degli archi di tutti i lati dell’ottagono e a livelli sfalsati, ha permesso l’incrocio in corrispondenza di ciascuno spigolo degli spicchi della cupola.
Tutti gli ancoraggi sono dotati di piastre d’estremità di contenimento ad incasso con ripristino della muratura attraverso il riposizionamento della carota estratta in fase di perforazione della sovracarotatura.
La tipologia e la lunghezza degli ancoraggi utilizzati hanno reso necessaria l’esecuzione di prove di estrazione in situ preliminari alle opere di consolidamento realizzate. La finalità è di poter indagare e valutare l’effettiva resistenza offerta dai bulbi di ancoraggio e del paramento in muratura in pietra. In seguito alle prove effettuate e alla valutazione dei risultati ottenuti sono stati programmati gli interventi e le diverse tipologie di ancoraggio da eseguire valutando, per ogni singolo intervento, la soluzione che meglio possa garantire un giusto compromesso tra sicurezza e conservazione.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO:
- ancoraggi passivi orizzontali passanti iniettati con calza per la cerchiatura completa della muratura della cupola ottagonale - lunghezza totale variabile da 10,30 m a 14,00 m - inseriti nello spessore della muratura, costituiti da due ancoraggi con calza collegati con manicotto di giunzione ed iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio libera non utilizzata per l’assemblaggio e successivo posizionamento di piastre di ancoraggio all’estremità;
ANCORAGGI > mod. GBOS 24-70 P costituiti da barra tipo GBOS 24/304 in acciaio inossidabile AISI 304 con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione, connessioni (manicotti di giunzione) in acciaio inossidabile AISI 316 (A4) e malta Presstec specifica per iniezioni con calza
ACCESSORI > piastre di ancoraggio di estremità mod. BS-PLATE in acciaio inossidabile AISI 304 inclusi dado e controdado
- perforazioni orizzontali realizzate con carotatrici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione - lunghezza da 10,50m a 14,20m.
Committente: Fondazione CAB - Brescia
Progettazione: Ing. Lucio Baldan - BALSERING s.a.s - Brescia
Impresa esecutrice: Diamantech - Nuvolento (Bs)
Perforazione e Posa: Diamantech – Nuvolento (Bs) - Installatore Certificato Bossong spa
Fornitura e consulenza tecnologia Bossong: Bossong spa - Grassobbio (Bg)