Il coronamento di Palazzo Vecchio può considerarsi l’elemento maggiormente rappresentativo sia dell’opera di Arnolfo di Cambio che in generale dell’architettura militare medievale, grazie alla serie di geniali soluzioni difensive che adotta. Due di queste sono costituite dai distinti e sovrapposti percorsi di ronda: a livello più basso, per le ricognizioni ordinarie, è realizzato in aggetto oltre la cortina muraria, interamente coperto a volta e sorretto da beccatelli; il secondo invece, realizzato sopra l’altro, è stato pensato esclusivamente per lo svolgimento di operazioni militari.
In questa importante realizzazione arnolfiana il segno del tempo, oltremodo evidente, ha reso necessario un intervento globale di restauro. Da attenti sopralluoghi e rilievi effettuati è risultato che il degrado del camminamento coperto riguardava una marcata decoesione degli intonaci, con porzioni ammalorate a causa di infiltrazioni di acque piovane.
Il paramento murario in pietra arenaria presentava inoltre un grado di sporco tale da non permettere più la lettura del bozzato, che risultava anche coperto da malte cementizie probabilmente frutto di un restauro inopportuno degli anni ’70.
Il camminamento scoperto, totalmente esposto agli agenti atmosferici per la sua posizione dominante, risultava ancor più bisognoso di restauri.
Il quadro più allarmante riguardava però la staticità del palazzo. Il quadro fessurativo complessivo dei due camminamenti era davvero preoccupante.
Il progetto di consolidamento ha previsto un doppio intervento:
- la ricucitura delle lesioni angolari;
- la cerchiatura delle porzioni di muratura degradata.
La ricucitura delle lesioni angolari è stata risolta attraverso l’inserimento di barre di acciaio inox iniettate con calza da 20mm entro fori da 60mm, realizzati con carotatrice per perforazioni orizzontali per lunghezze variabili dai 3 agli 11 metri a secondo dei casi, mediante tecnologia Bossong.
In accordo con i tecnici responsabili della tutela e facenti capo alla Soprintendenza ai Monumenti della Toscana, la cerchiatura della muratura, dalla quale non era possibile prescindere, è stata realizzata esternamente al paramento murario interno in maniera totalmente reversibile, con l’impiego di cavi di tipo nautico posti in opera previo sistema di ancoraggio con piastre in corten, e tenditori idonei alla dimensione del trefolo.
Completano l’intervento una serie di opere complementari, quali la tassellatura delle porzioni mancanti della pavimentazione, la realizzazione di appropriate inferriate di protezione delle aperture e la riapertura dei piombatoi.
In questo specifico caso l’applicazione degli ancoraggi iniettatati con calza ha permesso di evitare la dispersione della malta durante l’iniezione nelle numerose nicchie aperture a vuoti presenti nelle murature e di garantire la completa iniezione degli ancoraggi su tutta la lunghezza.
I vantaggi di tipo tecnico che derivano dall’utilizzo della tecnologia dell’ancoraggio iniettato con calza, la cui azione si sviluppa su tutta la lunghezza della perforazione con una conseguente uniforme distribuzione delle sollecitazioni sulla superficie della muratura da consolidare, possono essere sfruttati per eliminare le contropiastre metalliche e realizzare bulbi di ancoraggio in corrispondenza di perfori ciechi.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO:
- ancoraggi orizzontali ciechi iniettati con calza di malta per il consolidamento dell’angolo sud del coronamento - lunghezza totale variabile da 2,30 a 9,50m - inseriti nello spessore della muratura, con manicotti di giunzione e con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio libero;
- ancoraggi orizzontali ciechi iniettati con calza di malta per il consolidamento dell’angolo est del coronamento - lunghezza totale variabile da 2,50 a 9,50m - inseriti nello spessore della muratura, con manicotti di giunzione e con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio libero;
ANCORAGGI > mod. GBOS 20-60 P costituiti da barra tipo GBOS 20/304 in acciaio inossidabile AISI 304 con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione, connessioni (manicotti di giunzione) in acciaio inossidabile AISI 316 (A4) e malta Presstec specifica per iniezioni con calza
- perforazioni orizzontali realizzate con carotatrici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione - lunghezza da 3,30 a 8,00m.
Committente: FABBRICA DI PALAZZO VECCHIO – Comune di Firenze (Fi)
Progettazione e Direzione Lavori: Arch. Claudio Mastrodicasa
Responsabile del Procedimento: Arch. Giuseppe Cini
Coordinatore della sicurezza: Arch. Cinzia Nepi
Impresa esecutrice delle opere: BALDINI COSTRUZIONI Srl – Firenze (Fi)
Impresa esecutrice cavi tenditori: CECCANTINI E FIGLI Srl – Firenze (Fi)
Perforazione e Posa: Tecnodiamante – Pontassieve (Fi) Installatore Certificato Bossong spa
Fornitura e consulenza tecnologia Bossong: Bossong spa - Grassobbio (Bg)