La Chiesa di San Rocco, o meglio "oratorio" di San Rocco, risale al 1524.
L’oratorio si compone di due distinte parti, il primo ambiente, in forma rettangolare con volta a botte, è frutto di un ampliamento realizzato immediatamente dopo il 1630, mentre la parte più antica, l’odierno coro, riscontrabile nella costruzione più bassa, si fa risalire al XVI secolo.
La facciata, coeva alla costruzione della nuova chiesa e scandita in tre spazi da paraste, è completata da un timpano nella parte superiore.
Sul lato nord della chiesa si eleva la torre campanaria, costruita sopraelevando un tratto dell’antico oratorio cinquecentesco. In considerazione delle dimensioni del campanile la struttura fu presumibilmente rialzata in relazione all’ampliamento dell’edificio nel 1630.
All'interno, la prima campata del coro è coperta da una volta a crociera che i documenti di archivio e le analisi di termoluminescenza confermano essere coeva alla muratura della parte più antica della chiesa, mentre la volta a botte della campata successiva è stata costruita in un secondo tempo.
Sotto la pavimentazione attuale sono stati rinvenuti altri due pavimenti; il più antico datato tra il XV e il XVI secolo.
Sconsacrata negli anni '70 del secolo scorso, la chiesa di San Rocco è ora usata come sede espositiva.
L’intervento di consolidamento della Chiesa e dell’annessa torre campanaria di San Rocco a Lomello (Pv) rappresenta un esempio particolarmente significativo per le trattazione delle problematiche che interessano il campo degli ancoraggi iniettati nelle murature storiche in quanto l’applicazione di differenti tecniche di ancoraggio ha permesso di intervenire in diversi ambiti:
- tiranti a vista nella zona sottotetto collegati con piastre in acciaio alla muratura;
- cerchiatura della torre campanaria;
- incatenamenti delle murature perimetrali;
- tiranti diagonali in corrispondenza dell’arco ogivale;
valutando, per ogni singolo intervento, la soluzione che meglio potesse garantire un giusto compromesso tra sicurezza e conservazione.
La cerchiatura della torre campanaria è stata realizzata su sette livelli ad un intervallo regolare di 2,00m; in questo specifico caso l’applicazione degli ancoraggi iniettatati con calza ha permesso di evitare la dispersione della malta durante l’iniezione nelle numerose nicchie, aperture e vuoti presenti nelle murature del campanile e di garantire la completa iniezione degli ancoraggi su tutta la lunghezza.
I vantaggi di tipo tecnico che derivano dall’utilizzo della tecnologia dell’ancoraggio iniettato con calza, la cui azione si sviluppa su tutta la lunghezza della perforazione, possono essere sfruttati per eliminare le contropiastre metalliche e realizzare bulbi di ancoraggio in corrispondenza di perfori ciechi. Questo principio è stato sfruttato per intervenire sulla torre considerando che su un lato della struttura, in aderenza al corpo principale della chiesa, non era fattibile l’esecuzione di perfori passanti; la stessa tipologia di intervento è stata riproposta per tutti i livelli di cerchiatura.
Per il consolidamento dell’arco ogivale del presbiterio si è previsto un intervento con ancoraggi diagonali tangenti alla superficie dell’arco e incrociati in corrispondenza del punto di chiave.
L’applicazione di ancoraggi Bossong con calza ha garantito la fattibilità dell’intervento evitando il percolamento della malta anche nelle fasi di iniezione effettuate dal basso verso l’alto.
Il totale controllo dell’iniezione e del quantitativo di malta inserito è stato poi fondamentale per evitare l’accumulo di materiale negli eventuali vuoti della parete soprarco e delle volte.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO:
- ancoraggi orizzontali attivi ciechi iniettati con calza per la cerchiatura della torre campanaria - lunghezza 3,25m - inseriti nello spessore della muratura, con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento temporaneo di piastra di ancoraggio all’estremità;
ANCORAGGI > mod. GBOS 16-40 P costituiti da barra tipo GBOS 16/304 in acciaio inossidabile AISI 304 con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione e malta Presstec specifica per iniezioni con calza
- ancoraggi diagonali attivi ciechi iniettati con calza per il consolidamento dell’arco ogivale - lunghezza totale da 7,30 - inseriti nello spessore della muratura, con iniezioni effettuate dal basso dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento temporaneo di piastra di ancoraggio all’estremità;
ANCORAGGI > mod. GBOS 20-60 P costituiti da barra tipo GBOS 20/304 in acciaio inossidabile AISI 304 con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione, connessioni (manicotti di giunzione) in acciaio inossidabile AISI 316 (A4) e malta Presstec specifica per iniezioni con calza
- perforazioni orizzontali e diagonali realizzate con carotatrici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione - lunghezza da 3,35 a 7,40m.
Committente : Abitat spa - Vigevano (Pv)
Progettazione : Prof. Ing. Lorenzo Jurina
Direzione dei lavori: Arch. Paolo Savio - Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Milano
Impresa esecutrice: Abitat spa - Vigevano (Pv)
Perforazione e Posa : Diamantech sas - Nuvolento (Bs) - Installatore Certificato Bossong spa
Fornitura e consulenza tecnologia Bossong: Bossong spa - Grassobbio (Bg)